HUMUSREVIEW 2023-PT 1.

Si ritorna a parlare di musica con alcuni dei dischi usciti in questi primi 45 giorni del 2023, una variegata selezione di album e sonorità, tra debutti come quello degli Exhibit e di Afterwall e proseguimenti di percorsi artistici come i Rigolò e i c+c= maxigross.
Una selezione dei brani di questi album la troverete nella Playlist 2023 nostro profilo Spotify. Non dimenticate inoltre di seguirci su Instagram per seguire le prossime evoluzioni di Humus.

Exhibit-Folli Rei(controcanti produzioni)

Genere: noise rock, industrial metal,
Voto 6,2

Gli Exhibit sono una band Mantovana composta da membri di band con sonorità molto vicine allo Shoegaze, elemento che da al loro debutto “Folli Rei”, album uscito per l’attiva in territori Industrial, Punk Hardcore e Noise controcanti produzioni, il vero elemento di originalità. I dieci brani che compongono l’album devono le loro caratteristiche in parimerito ai Big Black e alla tradizione declamata italiana che fa capo ai CCCP e raccontano le vicende d’una mente provata dalla paranoia e dall’isolamento. La claustrofobica sezione ritmica e i deliranti testi spingono troppo sui riferimenti stilistici dando un senso d’opprimenza difficilmente sopportabile da un orecchio più esperto di questi stili, le parti strumentali presenti in tutti i brani danno visioni di sviluppo piuttosto interessanti che sarebbe opportuno esplorare.

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Afterwall-Return to the City of Afterwall

Genere: INDIE ROCK, CHAMBER POP, LO FI POP
Voto 6,8

John Bekken è un maestro di musica in una scuola elementare di Brookings, una cittadina di 25000 abitanti nell’Ohio dove vive con la sua famiglia e nel tempo libero gestisce una fanzine dove parla della scena musicale locale. Lo stile di Afterwall si può far rientrare nel cosidetto Bedroom Rock, genere che ha preso grande piede con la pandemia ma già esistente da anni con autori come gli omai celebri Car seat headrest e il già trattato da Humus Kremer.
“Return to the City of Afterwall” si caratterizza per una produzione realmente casereccia, sia nei metodi di registrazione che nelle modalità con cui vengono registrati(si sente spesso il rumore dei jack e degli amplificatori, inoltre i microfoni economici rendono il suono parecchio impastato). Oltre ad una grande quantità di strumenti l’artista usa delle registrazioni vocali di persone, si ha l’impressione che Bekken girasse con un piccolo registratore( o addirittura con lo smartphone) e registrasse qualsiasi discorso che riteneva interessante tra le persone che incontrava durante la giornata. I testi dalle tematiche fantasy/fiabesco contribuiscono a creare un atmosfera che rapisce l’ascoltatore per tutta la durata dell’album(appena 28 minuti).

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Galactapus-The rainbows of wrong(autoprodotto)

Genere: PSYCH ROCK, IMPROVVISAZIONE, NEW AGE, PROG ROCK
Voto 6,5

I Galactapus sono una band di Minneapolis di Rock sperimentale. La loro musica ha più radici, le più evidenti sono la musica etnica(in particolare ritmi tribali e le nenie religiose) il Rock psichedelico, musica classica, Bebop e Musica cosmica. Questo insieme di influenze in ogni brano viene spezzettato, sporcato, impoverito e teatralizzato dalla band.
Album che è un azzardo, un teatro dell’assurdo vissuto all’interno di un incubo.

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Kha!- Ghoulish sex tape(grandine records)

Genere: noise rock, industrial metal, punk hardcore
Voto 6

I Mantovani KHA, dopo l’EP di debutto autoprodotto nel 2020 pubblicano per grandine records Ghoulish sex tape, il loro primo Ep.
Gli otto brani che formano l’album raccontano una parte marcia dell’umanità, storie di violenza nascosta e pazzia latente. La musica di riferimento si può ritracciare negli Eyehategod, nei Big Black e negli Us Maple, quindi marcia depressione, rabbia anarchica e rielaborazione di esperienze traumatiche. Il macigno in cui consiste quest’album non riesce, nonostante la grande famigliarità che i membri del gruppo hanno in maniera evidente con il genere, a trovare una sua forma compiuta: ascoltarlo(e sopratutto leggeno i testi) da realmente l’impressione di assistere ad’un film dell’orrore, tutto però suona come un assalto frontale in apnea che poco valorizza i tanti spunti interessanti che i brani contengono. Maggiore pianificazione e saranno sicuramente faville.

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C+C=Maxigross-Cosmic Res(Trovarobato, Dischi Sotterranei)

Genere: Psychedelic rock, etno folk, cantautorato
Voto 5,8

Nuovo album dei C+C= Maxigross, volto ormai storico della neopsichedelia made in Italy arrivato al sesto album in studio, tre anni dopo il lunghissimo Sale(ales).
La band in questi anni musicalmente non è stata ferma, ben tre membri hanno pubblicato i loro lavori solisti(noi parlammo solo del debutto di Cru) mostrandoci le peculiarità dei singoli rispetto alla direzione della band sempre in bilico tra Flaming Lips, Stereolab, Lucio Battisti e Ivano Fossati.
Il nvo album porta con se il difetto che caratterizza la band dagli esordi, un attenzione al songwriting che passa spesso in secondo piano. La grande perizia tecnica e cultura musicale di cui la band gode neanche in questo caso viene messa al servizio di una narrazione avvincente, suona tutto senza una direzione. I brani soffrono tutti di momenti “morti” che vengono ripresi all’ultimo da trovate brillanti o scelte improvvisate che si incastrano perfettamente nelle dinamiche nel brano. Potrebbero fare molto di più.

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golpe- prima repubblica(autoprodotto)

Genere: pop barocco, sound art, post rock
Voto 6,2

La visione della torre Velasca in copertina presagisce quello che aspetta l’ascoltatore dentro il primo lavoro dei Golpe, band formata da Matteo Bellitto, Giulia Pecora e Zevi Bordovach,rinomati turnisti della scena pop/rock/alternative italiana. Il brutalismo dell’architettura Milanese rappresenta bene i contenuti di questo album autoprodotto, un racconto del potere che vuole mostrarsi solido ma che in realtà vive dinamiche che lo lacerano dall’interno. Il racconto dei brani presenti esprimono cinque tappe della vicenda che disgregò la prima vita della repubblica italiana.
Un ascolto che scorre leggero ma risente di una produzione che non da contrasti all’orecchio, album molto interessante da vedere live un pò soporifero al semplice ascolto.

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Rigolò- Aliante(Antropotopia)

Genere: pop barocco, post rock, post rock
Voto 6,5

I Rigolò ritornano dopo 5 anni con un nuovo disco, uscito per Antropotopia a gennaio 2022. La band ha dei tratti stilistici che viaggiano tra il Post rock e l’Alternative Folk. “Aliante” continua il percorso stilistico della band fatto di musica stratificata che punta sulla perizia esecutiva e la raffinatezza dell’arrangiamento.
L’album ruota attorno al tema del galleggiare e la band è bravissima a creare un ascolto fatto di pieni e di vuoti, musiche che come correnti coesistenti portano l’ascoltatore a fluttuare nell’ambiente sonoro.In questo gioca un ruolo fondamentale il violoncello elettrico, autore di tutte le parti soliste che contrasta con l’impostazione ruvida di tutti gli altri strumenti. La coesistenza tra le voci maschili e la femminile da dei momenti di ampio respiro che giocano un ruolo fondamentale nell’evoluzione emotiva di ogni brano.
Nulla di innovativo sicuramente, solo piacevolissima musica in una delle sue tante forme.

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Lip Service- Funny Face(autoprodotto)

Genere: Art Pop, Post Punk, Modern rnb
Voto 6,5

Tra fine anni ’80 e inizi ’90 gruppi come They might Be giant e Oingo Boingo diedero una personalissima iterpretazione dell’alternative rock unendo alle basi Punk rock elementi tratti dai Jingle dei cartoni animati, dalla musica dei cabinati e dalle filastrocche infantili.
I Lip service, band belga arrivata il mese scorso a pubblicare il debutto, autoprodotto, partono sicuramente da quelli passando per la lezione pop impartita dai Deerhoof e Teleman, senza contare gli storici Pastels, percorso molto simile a band contemporanee come Guerrilla Toss, Pom Poko e Mamalarky.
“Funny Face” è formata da 9 brani dove gli elementi si uniscono e si valorizzano tra di loro. Sintetizzatori che talvolta suonano come uno Xilofono(Luck) o un flauto(l’intro di Stone Age). Chitarra estremamente versatile, in grado di passare dal Reggae al blues, passando per il Funky e il metal. Un album che tutti gli amanti del Pop ben composto troveranno piacere a spulciare nelle sue ricche trame.

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Wheatie Mattiasich-Old Glow

Genere: Art Pop, chamber folk, noise pop
Voto 7,5

Cantautrice di Philadelphia non proprio avvezza al web, ha alle spalle almeno due album a nome Wheatie Mattiasich(che, purtroppo, non si trovano in digitale). Old Glow è un album che, nella sua semplicità, straripa di melodie: I registri vocali si mantengono sempre sulla stessa frequenza in tutto il disco, toccando in alcune parti dei brani picchi molto alti o molto gravi. La voce da contralto della Mattiasich è per tutto il disco artefatta, questa unita ad un uso consistente di suoni “graffianti” da un’impronta psichedelica al lavoro. L’incursione di archi e dei fiati– tra i quali un armonica, un flauto traverso e forse un clarinetto- danno quelle scariche di vivacità che veicolano i brani nelle sue pretese espressive. Un album di cui forse sentiremo parlare in questo 2023, un tentativo di coniugare i primi Dream Syndicate con Julia Holter.

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