KIKU, UN OPERA DI TRASFIGURAZIONE

 

Kiku”, ovvero l’album d’esordio de La ragazza dello Sputnik, prodotto per Murato Records, è sicuramente uno dei lavori più interessanti che questo inizio di 2021 ha sfornato. 

La ragazza dello Sputnik è anche uno dei tanti libri assurdi prodotti da Murakami Haruki, una storia che parla del ritrovamento dell’amore e di situazioni paradossali vissute dalla protagonista.

L’argomento della rinascita è un argomento che permea tutto il lavoro, a cominciare dai testi, ricchi di metafore, figure retoriche ed associazioni che disegnano mondi a tratti fantastici a tratti claustrobici, passando per l’artwork, opera di Matteo Govoni, un crisantemo che nella cultura orientale rappresenta appunto l’inizio di una nuova vita. Fondamentale nella poetica dell’artista è quindi è il look visivo, aspetto che Valentina Zanoni aka La ragazza dello Sputnik ha curato nei minimi dettagli, dalle foto social ai videoclip surreali squisitamente lo-fi.

Musicalmente parlando le influenze sono molteplici, l’album dura 28 minuti che spaziano dalla dubstep all’idm, dalla bigbeat al trip hop, passando per una certa vena sensuale che ricorda Mina e i continui riferimenti alla cultura orientale che ricordano Bjork. 

La ragazza dello Sputnik rappresenta sicuramente un interessante novità della scena musicale italiana, speriamo che il suo esordio sia solo un piccolo tassello e che continui a tracciare dettagli del mondo accennato con questo lavoro.

TRACKLIST:

  1. In Riva Al Male
    2. Psicofarmaci
    3. Mancanze
    4. Mantide
    5. Origami
    6. 27
    7. Technicolor