MAROCCO SPEED, DENTRO UN OSCURA ESSENZA.

VOTO: 65/100

Il dibattito sulla qualità dell’Alternative rock italiano va avanti ormai dai primi anni ’80. Le band nostrane tranne rari casi sono sempre cadute nella sfera cantautoriale lasciando la parte strumentale a mero sottofondo. In altre occasioni- anche molto famose- la musica era si articolata ma confusa e pretenziosa.
I LEDA dalla loro nascita hanno mostrato una summa di quelle che sono considerate le pietre miliari italiche, il tutto supportato da una buona padronanza della grammatica del genere, songwriting messo in pratica su brani in grado di prendere l’ascoltatore in tutte le loro componenti. Inprimissimo piano la parte visuale della band, aspetto che per il nuovo album assume toni più esotici.
“Marocco Speed”, il nuovo album uscito il 22 aprile per Il piccio records. Un disco che ha visto una campagna pubblicitaria lunghissima (a tratti pedante) durata più di un anno e mezzo, tra un concerto instagram in diretta e tre singoli. In “Marocco Speed” la band ha compiuto una ricerca dell’essenzialità, il tutto finalizzato all’espressione di pathos e tensione emotiva.

Riff misuratissimi e pachidermici di chitarra, taglienti sintetizzatori, sostanziose parti di batteria e aperture melodiche non banali sono gli ingredienti principali che costituiscono l’album. La voce e i testi di Serena Abrami sono la vera componente aggiuntiva del gruppo, versi allusivi ed evocativi che distraggono l’ascoltatore e incollano il lavoro degli altri componenti. Questa ricerca del pathos alla lunga però non assume toni drammatici ma crea più che altro pause ingiustificate un pò forzose all’ascolto. Questo nulla toglie alla chiara evoluzione artistica.

Un album che segna un altro punto nella proposta artistica della band, con la speranza che nel prossimo album diventi qualcosa di definitivo.

Ascolta l’album qui

Segui la band su :

Instagram – Facebook

Dai un occhiata alle altre recensioni di Humus e seguici su Instagram!