Le solite scuse” è il nuovo progetto di Andrea Chiapparino, che si presenta al mercato discografico col nuovo Moniker Grecale. Dalle atmosfere che caratterizzano l’album si capisce subito che l’habitat nel quale è stato composto sia il sud Italia, territorio verace, passionale ma pure impregnato di una forte religiosità e tradizione, aspetto evidente già a partire dall’artwork, foto realizzata dal fotografo Francis Romero Zafra raffigurante una Maria Addolorata. 

Lungo i 25 minuti che caratterizzano l’album la sensazione che si prova è quella di trovarsi dentro una stanza in penombra a proteggersi dalla torridissima estate, con fuori il sole cocente a fare da padrone sulla vita delle e la sensazione di avere vicino un fido amico che ti spinge a guardare lontano, ovvero il Mar Mediterraneo, fonte e territorio di innumerevoli vicende da millenni.

Stilisticamente siamo nei territori della musica d’autore(all’ascolto vengono subito in mente Ivano Fossati e Mango) con forti influenze di deep house per quanto riguarda la scelta dei beat e dei campionamenti elettronici e la moderna chillwave per quanto riguarda gli effetti vocali e le atmosfere fumose che contraddistinguono ogni canzone, il tutto integrato a delle linee alla chitarra classica o al pianoforte.

I testi scritti da Grecale immergono in ricordi e sensazioni corporee, mischiano il sensuale e il devozionale, sembrano il racconto di ricordi di vita vissuta in un territorio ricco di energia di contraddizioni e di antiche usanze che si perpetuano da secoli.

Le solite scuse” non è sicuramente un album ecclatante, ha però i suoi pregi nell’originalità della proposta rispetto all’attuale panorama italiano e riesce a creare un mix coerente tra tradizione musicale italiana ed influenze straniere.

Ascolto sicuramente consigliato ai fan degli artisti sopracitati così come agli amanti del neosoul, quello che sconfina nella musica etnica, nell’elettronica o nell’ambient(Nneka, Mattafix, Moby, etc…).