Io sono meno inglese di the, un album che racconta e fa ballare

VOTO:73/100

Il 18 marzo 2022 è uscito “Io Sono Meno Inglese di The”, il primo album, primo in italiano, del musicista romagnolo Luca Fol, artista che fin dal 2016, anno del suo album d’esordio, esplora i territori del sunshine rock e del Britpop ma già dagli esordi dimostra di aver fatto suo gli stilemi da cui è partito proiettando gli animi e le atmosfere anglosassoni in quelle del territorio romagnolo.

Videoclip di un brano tratto dal suo secondo album “Flower”

Per il nuovo album Luca Fol ha aggiornato il suo sound aprendosi ad un importante implementazione di elettronica che riconduce direttamente al Synth pop anni 80 dei Matia Bazar, di Giuni Russo ma anche dei Japan e dei Soft Cell. “Io Sono Meno Inglese di The” contiene al suo interno una riflessione su se stesso e il mondo in cui viviamo. I videoclip-dietro i quali c’è la mano del regista Francesco Agostini– che hanno anticipato in questi mesi l’uscita dell’album lo ritraggono in situazioni surreali dove emerge sia l’isolamento a cui l’uomo moderno è sottoposto che la necessità di esprimersi e creare.

All’ascolto viene evidenziato il lavoro di scrittura, i brani godono tutti di buone sezioni strumentali, di testi dai ritornelli accattivanti e mai banali e di momenti in cui l’ascoltatore viene preso alla sprovvista, come l’intro di basso danzereccio in “Oro Bianco”, l’attacco di batteria e la parte quasi dubstep nella successiva “Aspettare”, la piacevolissima chitarra ritmica acustica di “Inverosimile” dove i campionamenti elettronici sfiorano lo space rock e la strofa quasi rappata nel brano “Inetto”.

Siamo di fronte quindi ad un album orecchiabile ma ricercato e dal forte impatto visivo. Ogni brano offre tanti di questi episodi che istillano curiosità nell’ascoltatore, 38 minuti di intrattenimento senza quel fastidioso sentore di già sentito. Un ottimo passo avanti verso si spera una carriera ancora lunga.

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