Band romagnola formatasi nel 2020 al suo singolo di debutto. Brano che si rifà in toto al post grunge/noise rock di fine anni 90. chitarre taglienti, ritmiche sostenute e testi astratti. Tecnicamente piacevoli, vediamo come il progetto evolverà da qui all’immediato futuro.
Jane Inc. è il progetto solista di Carlyn Bezic, artista canadese conosciuta nella scena locale per il suo lavoro con diverse band tra le quali si possono nominare le u.s. girls e il duo dance pop ice cream. Il nuovo brano continua con il percorso di ricerca intrapreso negli altri brani.
Band Australiana dedita ad un originale commistione tra testi con ritornelli felici degni del britpop più commerciale e scelte sonore di ispirazione psichedelica, anticipano con “The Perfect Crime” il nuovo album Levity previsto per il maggio di quest’anno.
Tra cori a cappella, incursioni psichedeliche delle chitarre e delle ritmiche in equilibrio tra ispirazioni tribali e folk anglosassone il nuovo album dei Trippies si prospetta un ottima release per tutti quelli che amano il rock classico ma preferiscono guardare ai giorni nostri senza vivere troppo nel passato.
Autrice ormai di lunga data con base nel milanese, Sarah Stride affonda le sue radici nella canzone d’autore classica contaminandola con influenze derivanti dall’elettronica più introspettiva. Luna Raccolta è un pianoforte che si fonde con beat e glitch elettronici e campionamenti distorti. Proposta personale
Band nata nel 2018 al nord di San Francisco e autrice di una musica che si dipana tra il power pop, l’indie folk e il punk emo. Il nuovo brano anticipa l’album viv ed’ è un’autentica sferzata di vitalità: chitarre esplosive, una sezione ritmica quadrata e tanta melodia, uno svecchiamento ben riuscito di certo alternative rock anni 90.
Band del Milanese guidata dalla bassista Caterina Dolci che unisce Rock, musica Etnica, musica da Camera ed elettronica, pubblicano con “Big Boy” il loro brano di debutto, autoprodotto, un anticipazione dell’ Ep previsto per la primavera di quest’anno. Il brano è costituito da diverse parti, gli elementi che lo contraddistinguono sono la sezione ritmica che ricorda le percussioni etniche, un rotondo giro di basso, una voce talvolta alterata e delle tastiere che spaziano dalla baudenville alla musica sacra. Si aspettano evoluzioni.
Ex batterista dei Management, da qualche anno fautore di un cantautorato definibile neopsichedelico, liriche che ricordano la beat italiana che spopolava negli anni 60 e musica creata con attitudine lofi-brani totalmente suonati da lui frutto dell’unione di più strumenti accoppiati usando la sola ispirazione- “Tre giorni di Hangover” si dipana tra morbidissime tastiere, una pacata ritmica di batteria e una voce particolarmente marcata nelle scelte produttive.
Mattia Pellicoro-La finestra sul naviglio(autoproduzione)
foto concessa dall’ufficio stampa
Cantautore fortemente ancorato al capoluogo lombardo, canta col suo nuovo singolo un brano che è una istantanea romantica della vita in mezzo ai Navigli. Una semplice successione d’accordi e degli archi messi in luoghi strategici cantano d’una cercano di portare l’ascoltatore in un atmosfera magica dentro un tempo che non dipende dal mondo che lo circonda.
Band milanese al suo debutto discografico assoluto con la stakanovista non ti seguo records. La proposta della band è un classico alternative rock dalle influenze emo, il brano di debutto presenta tutti i canoni del genere e dalla parte della band c’è una particolare bravura nella scelta delle affermazioni che costituiscono i testi. Taglienti e passionali.
Producer/pianista tra le più ispirate del panorama underground italiano, con la sua musica unisce la malinconia riconducibile alla canzone d’interprete anni 60 con elementi artificiali presi dalla musica dance e house. “guarda come me ne vado” prosegue la strada intrapresa coi precedenti singoli, un esempio di come la musica elettronica possa essere suonata senza cadere in pecche di pre editazione
Band dell’underground romagnolo con un retaggio post rock fondata nel 2017 comunica l’uscita del suo primo lp dopo l’ep d’esordio y. “little-blue flower” è un brano strumentale come vuole la tradizione del genere, 4,51 minuti che giocano tutto sulle lievi variazioni delle chitarre e il suono sporco delle strumentazioni. Ancora poco per dare giudizi oggettivi ma da tenere sott’occhio per tutti gli amanti del genere.
