WOODLANDS, CANZONI CHE SONO COME RAGGI DI SOLE TRA LE FRONDE

La Norvegia con i suoi paesaggi e la sua natura è un luogo che porta alla meditazione e all’introversione. La musica di Weseth si guarda dentro, trova immagini e le mette in note e parole, mischia sogno e sentimento, crea mondi sospesi dove i pensieri si materializzano.

Tutte le tracce hanno l’intenzione di ricreare un atmosfera trasognante e distaccata dal reale, l’elettronica in questo caso gioca un ruolo fondamentale, viene usata sia come base sulla quale si innestano le altre parti che come arrichimento delle ritmiche e delle melodie in prossimità dei ritornelli. Strumenti classici e tradizionali come il mandolino, il violino e il pianoforte sono i fautori delle melodie in ogni brano, indici delle influenze folk e classiche da cui parte la cantante. I primi due brani sono troppo incentrati sul pathos, l’ascolto viene assimilato dalle leggere variazioni create dal synth ma non hanno particolare caratura, l’ascolto va avanti più per la curiosità rispetto a quello che avverrà dopo piuttosto che il reale interesse rispetto al brano. Negli ultimi due brani troviamo un equilibrio tra le influenze dell’artista e un buon lavoro compositivo e in fase di arrangiamento. In “Woodlands” il violino, la voce e il synth si orchestrano con efficacia, ogni sfumatura che questi strumenti offrono viene valorizzata e si sposa con le altre, anche la chitarra acustica crea ritmiche incisive che arrichiscono l’ascolto. Tonight We’ll Be Dream the Same Dream è un brano dove il piano, la drum machine e il synth sono i protagonisti, molto interessanti le varianti ritmiche che danno varietà all’ascolto e si contrappongono al sottofondo.