Evidentemente no: Un’autobiografia emotiva senza filtri

 Pietro Berselli è una gemma rara della scena underground italiana che ritorna silenziosamente dopo questi periodi disastrosi per il mercato musicale italiano con un nuovo album dal titolo Evidentemente no. Un piccolo regalo a chi ha sofferto in casa, in astinenza da concerti, dischi veri, non quelli confezionati in cameretta per la disperazione della reclusione, e birrette con gli amici. Evidentemente no di Pietro Berselli è un nuovo secondo disco che non insegue la piccola fama che aveva conquistato il precedente Orfeo l’ha fatto apposta, più intenso e grave.


Evidentemente no sembra essere uno sfogo agli ultimi due anni. Non ci sono urla e parole rivolte a mascherine e green pass, ma ci sono le relazioni che si sfaldano, le delusioni per non essere stati all’altezza, ci sono i ricordi e la constatazione di una triste ironia della sorte. Pietro Berselli è un abile narratore emotivo che non usa filtri e magie musicali, questo Evidentemente no è spesso un’ammissione di colpa dell’io narrante: spesso non sono abbastanza, e va bene così.

Affondando le proprie radici nelle influenze dell’alternative rock degli anni Novanta, nel post-rock internazionale che ci hanno passato i genitori più illuminati, Pietro Berselli torna timido e allo stesso tempo sfacciato, come se non ci fossero più mode o tendenze che paiono feree per fare un disco in italiano. Pietro Berselli, come il migliore dei ragazzi di provincia, confeziona un nuovo capitolo della sua autobiografia musicale iper-emotiva. Un disco magnifico, da ascoltare in macchina tornando a casa più volte, continuamente, fino ad entrarci dentro senza più averne la possibilità di uscirne.

Da assorbire. 


Ascoltalo qui

HUMUS