Novantasei, un resoconto su quello fatto finora.

VOTO: 61/100

Novantasei è il debutto discografico di Graey, autoprodotto, disponibile online dal 10 novembre. La musica di Graey potrebbe definirsi un misto tra Chill wave e post trap, frutto di ciò che rimane dei generi più in voga negli ultimi dieci anni.
96 per l’artista vorrebbe rappresentare un nuovo inizio, simbolicamente rappresentato dal suo anno di nascita. L’album è completamente suonato da lui: una sezione ritmica totalmente assicurata allelettronica, una sezione melodica creata dal connubio del synth e della funkeggiante chitarra e la voce costantemente effettata. L’album si fa apprezzare per la sua artigianalità-benchè sia prevalentemente elettronico non sembra creato alla griglia, ci sono varie imperfezioni che rendono l’ascolto interessante-e lo sviluppo delle tematiche amore/club/sogno più mature con un uso delle parole abbastanza originale. Sono inoltre presenti alcuni proto assoli, aspetto non da sottovalutare in una proposta che ambisce a diventare mainstream.
Tu mi sbalordisci
Mentre nel vuoto la tua wave mi colpisce
Nelle onde io ci surfo più tranquillo
Quando svolto la tua pace mi rapisce
Nel complesso però ci troviamo di fronte a un disco sotto arrangiato e fin troppo minimal, avrebbe aiutato un lavoro più ricco nella stesura dei campionameni, ci sono però tutti i presupposti per evolversi in qualcosa di considerevole.
Carina la prima, adesso proseguire.
Graey su instagram.
HUMUS